Magica Italia in coppa Davis! L’Italia sfiora la semifinale

Ma cosa potevamo pretendere  di più dalla nostra nazionale tennistica? In Italia deteniamo un primato tutto nostro: quando le cose vanno bene ci esaltiamo con troppa facilità, quando vanno male siamo tutti da buttare. Delusione flop, mancata cattiveria. Abusiamo troppo spesso di questi termini nello sport, come nella vita. Dobbiamo smetterla di addossare colpe o affannarci a trovare colpevoli inesistenti. Si vince e si perde insieme, da squadra, da gruppo in nome di una bandiera, quella italiana della quale dobbiamo essere sempre orgogliosi. L’abbraccio tra Filippo Volandri e Jannik Sinner è la sintesi perfetta di quella che non può e non deve essere considerata come una caporetto tennistica, anzi… Dobbiamo solo dire grazie a questo gruppo di ragazzi puliti, umili e perbene, che tra Finals e Coppa Davis, hanno fatto vivere all’Italia e a Torino due settimane di tennis che definire fantastico è troppo riduttivo, quasi non rende l’idea. Sfide memorabili che rimarranno per sempre scolpite nella memoria di tutti noi, partendo da Sinner vs Medvedev, dove il leone Jannik, sostenuto dal suo tennis sublime e da un pubblico pazzesco è stato ad un solo punto da un’impresa che sarebbe rimasta nella storia di questo sport, battendo l’attuale numero due della classifica mondiale. é stato un privilegio esserci. Ricordo che dopo quella partita io e mio padre ci abbracciamo forte, in quell’abbraccio c’era quello che avremmo voluto tributare al nostro leone Jannik, accompagnato da un grazie infinito. Confesso che dopo quella partita mi è scesa anche qualche lacrima sul viso, perché sarebbe piaciuto giocarla anche a me, ma questa è un’altra storia. Incontri memorabili appunto, come quello di ieri tra Sinner e Cilic, croato oggi numero venti della classifica mondiale, ma ex numero tre e vincitore di uno Slam ( US Open) Si dice spesso che il tennis è boxe senza contatto e così è stato: una battaglia bellissima, durata tre ore e quarantacinque minuti, nella quale i due non si sono risparmiati combattendo quindici dopo quindici, colpo dopo colpo, ma alla fine eccolo! Eccolo il leone, l’uomo di ghiaccio, definitelo come volete che si scioglie come neve al sole, alzando le braccia al cielo dopo un doppio fallo beffardo per il vecchio volpone Marin. 3-6 7-6(4) 6-3. Questo l’epilogo di una impresa alla quale bisogna solo inchinarsi e battere le mani. Sonego? é normalissimo sentire la pressione quando si gioca in casa, soprattutto quando sei nato e cresciuto a pochi metri dal PalaAlpi tour, il Circolo della stampa di Torino. Non facciamo drammi. Diciamo grazie a questa squadra, capitanata da un amico ed un condottiero straordinario come Filippo Volandri @Filippo Volandri per il miracolo sportivo che hanno compiuto, anche e sopratutto in memoria di quel mitico laser che continuerà ad illuminare tutti noi. Siamo solo al primo capitolo, il meglio deve ancora venire!

Dario Ricciardi 

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