Il tennis italiano sta dando segnali di grande rinascita. E’ accaduto nel settore femminile in cui Flavia Pannetta, prima italiana a entrare nelle top ten, Francesca Schiavone, prima vincitrice di una prova dello Slam, infine Sara Errani e Roberta Vinci,che insieme costituiscono la coppia numero 1 al mondo, hanno esportato ovunque il made in Italy.
Ma anche nel settore maschile l’Italia ha dato risposte forti. In particolare con Andreas Seppi, che dopo un’ eccellente stagione, si è confermato n.1 del tennis italiano, chiudendo l’anno al n.23 della classifica mondiale.
Ma anche nel settore maschile l’Italia ha dato risposte forti. In particolare con Andreas Seppi, che dopo un’ eccellente stagione, si è confermato n.1 del tennis italiano, chiudendo l’anno al n.23 della classifica mondiale.
E proprio Seppi è il protagonista della nostra intervista.
1) Allora Andreas, parliamo di coppa Davis partendo da lontano: che ricordo hai dell’incontro disputato a Torre del Greco contro la formidabile Spagna di Rafa Nadal, in cui ti aggiudicasti il primo punto battendo Ferrero?
E’ sicuramente uno dei ricordi più belli della mia carriera, perche’ Ferrero dopo Kafelnikov e’ sempre stato uno dei miei giocatori preferiti e poi e’ stata una delle mie prime vittorie importanti in Coppa Davis ottenuta davanti ad un pubblico straordinario!
2) Venendo all’ultima edizione della Davis, cosa ne pensi della sorprendente vittoria della Repubblica Ceca contro la Spagna? Quanto pensi che abbia inciso l’assenza di un formidabile e sanguigno trascinatore come Nadal?
La Repubblica Ceca e’ sempre una squadra molto dura da battere soprattutto quando gioca in casa, perche’ hanno 2 giocatori che si adattano molto bene su una superficie veloce, come abbiamo potuto notare quest’anno. Ma hanno anche un buon doppio, che spesso e’ uno dei punti più importanti. Sicuramente l’assenza di Nadal per la Spagna e’ stata una grande perdita, perche’ e’ uno che porta “quasi” sempre 2 punti sicuri. Ma, a mio giudizio, la vittoria della Repubblica Ceca non rappresenta una sorpresa.
3) Quest’anno hai raggiunto i quarti di finale agli Internazionali d’Italia grazie ad un’indimenticabile ed emozionante vittoria contro Stan Wawrinka: 3 set tutti terminati al tie break. Che sensazioni hai provato quando a fine partita hai ricevuto la standing ovation da tutto il pubblico?
E’ stata senza dubbio la partita più emozionante di quest’anno. Giocare un match del genere, su un campo del genere, con quel pubblico pazzesco da stadio mi ha fatto veramente venire i brividi! E’ per questi match che noi alla fine giochiamo a tennis,per vivere questi momenti!
4) Ti alleni con Massimo Sartori, da quando avevi 11 anni. Quali miglioramenti credi che abbia apportato l’allenatore al tuo gioco? In quale colpo ritieni di essere migliorato maggiormente?
Penso che Massimo mi abbia fatto crescere in campo ma anche fuori. Sono cresciuto con lui, quindi non c’e’ una parte del mio gioco che non abbiamo migliorato insieme.
5) Hai chiuso l’anno con il tuo best ranking ATP: sei numero 23 al mondo. Che ambizioni nutri per il 2013? Cosa ti manca per avvicinarti ai top 10?
Sono ad un passo dal mio sogno: essere tra i primi 20. Lavorero’ duramente quest’inverno per riuscire a raggiungere l’obiettivo, magari già nel 2013. La cosa più importante rimane comunque stare bene fisicamente per poter giocare la stagione intera. Per arrivare nei primi 10 ci vogliono tante cose…sicuramente una di quelle e’ giocare meglio i tornei importanti,sopratutto gli Slam e i Masters Series.
6) Hai incontrato più volte i cosiddetti ” fantastici 4”. Vorrei conoscere la tua opinione partendo da Nadal: ritieni che Rafa meriti davvero di essere definito “ il re della terra battuta” e perchè?
I primi 4 sono ad un livello superiore a tutti e Nadal e’ sicuramente il giocatore più forte di tutti i tempi sulla terra battuta. Non penso che c’e’ da spiegare il perche’, basta guardare i risultati che ha ottenuto su quella superficie!
7) Pensi anche tu che Roger Federer , per l’insieme delle sue qualità tennistiche, possa considerarsi il più grande di tutti i tempi?
Penso di si. Per me e’ gia’ il giocatore più forte di tutti i tempi!
8) Quest’anno ho rivisto Nole Djokovic versione 2011, quello che non sbaglia una palla e ti rimanda tutto dall’altra parte del campo con una velocità fulminea. Credi che Nole nel 2013 potrà riconfermarsi, che avrà la stessa fame di vittorie?
Roger e’ stato per più di 5 anni al top e quindi penso che anche Djokovic lo possa fare, la fame sicuramente non gli manchera’! Ripetere l’anno 2011 e’ quasi impossibile,pero’ può tranquillamente riconfermarsi come numero 1.
9) Veniamo a Andy Murray. Pensi che faccia parte a pieno titolo dei “ fantastici 4” o soffre ancora di alti e bassi?
Penso che Andy Murray ha ben dimostrato sopratutto quest’anno di far parte dei “fantastici 4” vincendo l’Olimpiade e gli US Open. E’ uno che ai tornei importanti va sempre avanti e spesso perde solo con Djokovic, Federer o Nadal.
10) Sappiamo che sei un tifoso del Milan e che, oltre al tennis, ami anche il calcio e – da buon altoatesino – lo sci. Cosa ne pensi di questa nuova politica rossonera, basata sulla valorizzazione dei giovani? Ti aspettavi un El Sharawy così concreto e maturo?
I tifosi del Milan sono abituati ad avere una delle squadre migliori al mondo, per cui all’inizio e’ dura da accettare l’attuale realta’, ma io penso che la squadra riuscirà a far bene anche quest’anno e che l’anno prossimo saremo di nuovo al top! El Sharawy ha gia’ dimostrato l’anno scorso di essere un buonissimo giocatore e io lo stimavo moltissimo e riponevo in lui una gran fiducia. Quest’anno poi sta facendo la
differenza,bravo!
11) Chi è o chi è stato il tuo sciatore preferito? E perchè?
Il mio sciatore preferito e’ stato Alberto Tomba, come per tanti in Italia, penso. Le sue imprese erano sempre belle da vedere ed e’ stato l’unico che mi ha fatto stare incollato alla tv fino alla fine! Colgo l’occasione per salutarlo.
12) Quando da ragazzo sognavi di diventare professionista, a quale tennista t’ ispiravi?
Il mio giocatore preferito era Yevgeny Kafelnilov,sopratutto perche’ aveva uno dei più bei rovesci a due mani ed io da piccolo col rovescio facevo abbastanza fatica.
13) Come immagini il tuo futuro lontano dai campi? Conti di entrare a far parte della FIT?
Ancora non mi sono fatto tanti pensieri per il dopo tennis. Spero di poter giocare il più a lungo possibile. Pero’ sicuramente mi farebbe piacere rimanere nell’ambiente dello sport,anche se non so con quale ruolo.
Dario Ricciardi