Pirlo, l’ultimo genio del calcio

Classe, follia, genio e determinazione. Ormai ogni definizione è insufficiente per un campione assoluto, senza tempo né età. Questo è Andrea Pirlo: un fuoriclasse, uno che riesce a leggere prima le giocate di avversari e compagni, uno che vede il gioco come pochi, uno capace anche all’ultimo secondo di recupero (come è accaduto nel derby di Torino) di estrarre dal cilindro una perla fantascientifica, di quelle che si vedono solo alla playstation (e forse neppure lì). Ha cancellato immediatamente la scia del fantastico gol di Bruno Perez. Un’impresa nell’impresa: il brasiliano del Toro, partendo dalla propria area, aveva arato l’intera fascia, scartato gli avversari come birilli fino a scagliare un bolide impossibile da vedersi per Storari. Uno di quei colpi di cui si sarebbe parlato per mesi. Ha resistito, invece, fino all’ultimo istante del derby. Poi ci ha pensato Pirlo, facendo quello che altri neppure sarebbero arrivati a pensare: un tiro di una precisione millimetrica che sulla classifica finale di questo campionato potrebbe pesare moltissimo. Eppure, osservando l’età anagrafica di Pirlo (35 anni), la sua prodezza parrebbe quasi anacronistica, ma gli anni per lui non contano: è una stella e le stelle non smettono mai di brillare.

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