Si accendono le luci, i palazzi sono addobbati a festa, le strade brillano, colorandosi di rosso, bianco argento e così via. È da qui che capisci che è già Natale. La festa forse più bella e sentita da tutti, in cui ogni cosa viene circondata da un alone di magia che rende tutto più speciale. Ma è anche il momento delle riflessioni, in cui capisci che un anno sta andando in archivio. È ora che inizia il tempo delle domande e dei mille interrogativi che rimbalzano in testa. Che anno è stato? E che anno vorremmo che sia? Analizzando gli eventi di questo 2015 sicuramente quello che ha un effetto deflagrante e fa più notizia sono le mattanze e gli scempi dell’ISIS a Parigi, inaccettabili e mai più tollerabili: è inconcepibile che a causa di queste organizzazioni terroristiche tutta l’europa debba vivere in una condizione di perenne tensione e assoluta anarchia, non potendo più vivere una vita serena, ma sopratutto “ normale”. Quell’hashtag #PrayforParis, diffuso su tutti i social network è ancora vivo nella mente e negli occhi di tutti noi, ma non dobbiamo spaventarci o farci sopraffare, anzi prendere esempio dai nostri coetanei come Valeria Solesin, la giovanissima ragazza veneziana, studentessa della Sorbona, strappata alla vita troppo in fretta. Serve una svolta radicale, una ventata di cambiamento, restando tutti uniti contro la violenza e il terrore. Solo così potremmo sperare in un mondo migliore. Buon natale a tutti.
Dario Ricciardi