Capri Blu: un piacere tutto da scoprire

Ci sono luoghi incantevoli, nei quali chiudi gli occhi e ti sembra che improvvisamente il tempo si sia fermato. Può apparire assurdo e paradossale se si parla di una pizzeria, ma non nel caso della pizzeria “ Capri Blu”, situata nel cuore del lungomare stabiese, in via De Gasperi sette. All’ingresso si ha un bel colpo d’occhio: in una sala dove il bianco e l’azzurro la fanno da padroni, tutto è curato nel minimo dettaglio, le pareti sono tappezzate di fotografie di Capri (ovviamente i Faraglioni dominano la scena), quasi ad invogliare i clienti ad andarli a visitare; al centro si è tentato di ricostruire (con grande fantasia) la famosissima piazzetta caprese e un simpatico balconcino, con tanto di panni stesi, spunta su una parete. Il proprietario, Francesco Matrone, robustello, alto e discretamente barbuto, accoglie i clienti con un entusiasmo travolgente e coinvolgente, mettendoli immediatamente a proprio agio. Ma è quando ci si accomoda a tavola che si vive un viaggio senza precedenti, un’esperienza mistica, ai limiti dell’elegiaco. Tutto nasce delle mani fatate di Salvatore Iermano, da tutti soprannominato “ Il Maestro”, in segno di assoluto rispetto e riverenza. È lui la vera anima di quel posto, la testa pensante, la regia, il cervello. Spesso ho sentito dire che fare la pizza è un’arte, lui incarna pienamente questo concetto. La sua creatura la plasma a propria immagine e somiglianza, la coccola, la monta e la smonta, proprio come un sarto alla ricerca della migliore confezione possibile. È un perfezionista: non si accontenta di prodotti qualsiasi, ma è sempre alla ricerca del particolare, di quel dettaglio, anche sottilissimo, che sia però in grado di fare tutta la differenza. Freschezza e qualità sono dogmi dai quali è impossibile sfuggire. In particolare c’è una pizza che ha subito catturato la mia attenzione e mandato letteralmente in estasi il mio palato: l’ho battezzata “Viaggio nei sapori”. Mangiarla provoca quasi un senso di dispiacere perché si ha l’impressione di deturpare un’opera d’arte. Ha la forma di una stella a quattro punte ed ogni spicchio della stella è ripieno in maniera diversa, perfino i cornicioni hanno il loro ripieno. È una festa di colori e di sapori, a cui anche il più acuto dei critici gastronomici prenderebbe parte applaudendo. Ma la festa di Capri Blu, non finisce solo con la pizza, l’anema e core è aperta fino a tarda sera. A suonare la prossima canzone non è Guido Lembo, ma lo scricchiolio della frittatina di bucatini e del crocchettone di patate, ai quali si aggiunge una più che meritevole pizza fritta, la montanara per intenderci, preparata con sugo di pomodoro fresco e guarnita con quel pizzico di basilico e scagliette di parmigiano che le conferiscono un gusto unico. Benvenuti da Capri Blu: un piacere tutto da scoprire e da gustare.

Dario Ricciardi

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