Da cavallo pazzo a talento puro. Questo è il grande salto di qualità che Josè Perlas, allenatore di Fabio Fognini, ha compiuto nella psiche del suo allievo, aggiungendo ad un talento mai in discussione, ma inespresso finora quel pizzico di forza e tenuta mentale in più che mancava a Fabio.
Adesso i fantasmi del Fognini, pazzo, nervoso, che spacca le racchette per tre volte consecutive ( come quello visto nell’ultima edizione di Wimbledon), sembrano completamente svaniti. La percezione che si ha ora vedendolo giocare, è quella di un tennista completo, che abbina classe velocità e tenuta mentale, tre caratteristiche di vitale importanza nel tennis moderno. Ma la grande prova di forza, data da Fabio, in queste settimane non è tanto il n.
19 al mondo, suo best ranking (miglior piazzamento) raggiunto lunedì, ma il fatto che in 8 giorni, abbia battuto per ben 2 volte il tedesco Tommy Haas, n. 12 al mondo con lo stesso punteggio 6-2 6-4 e un altro terraiolo come Nicolas Almagro n. 14 del mondo. Questa è la più limpida dimostrazione della consapevolezza e sicurezza, raggiunta da Fabio, ora può giocarsela alla pari anche mentalmente, senza timore di nessuno e lui lo sa. Il raggiungimento del record di Panatta ( l’unico a vincere 2 tornei consecutivi) e il tredicesimo posto nella Race ( la classifica stagionale), non sono un caso, ma l’esplosione di un duro lavoro che finalmente è giunto all’apice del successo. Made in Italy? No made in Fabio.