Dunque, ci siamo.
Domani alle 16,30 sarà inaugurata ed aperta al pubblico Villa Parnaso, che consentirà di collegare la città al mare .
E’ il risultato di una storia lunga 27 anni, dal momento che risale al 1990 la prima richiesta ad opera di Legambiente per ripristinare il passaggio tra il Parco ex Cristo Re e la Villa comunale.
La data assume i connotati di un evento storico, il momento merita adeguati festeggiamenti.
Che festa sia, allora!
Ma, sia ben chiaro, stiamo parlando di una “festa a metà”.
Già, perché a gioire sarà solo una parte della popolazione oplontina: tutti coloro che, come me, vivono in una condizione di disagio fisico, transitorio o permanente, gran parte degli anziani e le mamme con bambini in passeggino, non potranno fruire del collegamento fin quando non sarà installato un ascensore .
Non voglio fare il guastafeste ma, dopo un’attesa tanto lunga, dopo tante promesse e tanti rinvii, c’era da aspettarsi che la tanto sbandierata accessibilità trovasse applicazione proprio a Villa Parnaso.
Mi verrà risposto che la richiesta è stata avanzata, che mancano le autorizzazioni, che vi sono lungaggini burocratiche: insomma mi verrà riproposta la solita minestra per la quale nessuno è mai responsabile delle inadempienze.
Io, che intendo dare voce a quella fascia silenziosa di popolazione che, vivendo una vita di quotidiane difficoltà e di diritti blanditi e puntualmente calpestati, chiedo a gran voce che i candidati alla carica di sindaco della nostra città, nessuno escluso, prendano formale impegno scritto sui tempi di realizzazione del sospirato ascensore così da sanare una discriminazione che dovrebbe far vergognare.
E chiedo che tale impegno venga formalizzato domani stesso, nel corso della cerimonia inaugurale.
Solo così la festa sarà una festa per tutti.
Dario Ricciardi
Fonte:http://TorreSette.it