Ci sono sport capaci di emozionare, di rigenerare atleti, che sembrano ormai sull’orlo del ritiro o del baratro. Ciò accade soprattutto con sport come il tennis, che ancora una volta ci regala una storia emozionante, sia da scrivere, che da raccontare. È la storia di Flavia Pennetta, che ad un anno dall’operazione al polso destro, che l’ha allontanata per 6 mesi dai campi da gioco, torna lì, sul cemento americano, che in senso metaforico, potremmo definire “ casa sua”, visto che proprio
qui, ha centrato 4 quarti di finale nello stesso torneo, diventando la prima italiana a riuscirci. Non è un caso che proprio oltre oceano, sia stata la prima azzurra a toccare quota 10 in classifica mondiale e a raggiungere la sua prima semifinale in uno slam. La cosa che più impressiona di Flavia, è che quando è a New York, sembra più rilassata, si percepisce dalla sicurezza con cui lascia
andare i colpi e sente la palla, quasi non se ne importasse di chi è dall’altra parte della rete. Chissà
se all’inizio del torneo, non abbia ripensato a quel memorabile ottavo di finale contro Vera Zvonareva del 2009, in cui salvò 6 match point e divenne numero 10 al mondo. Non sembra vero
rivederla a 31 anni nel tennis che conta, con l’entusiasmo della prima volta. Adesso, ci sarà Viktoria Azarenka, n. 2 al mondo contro 83. Dai Flavia! Provaci! I sogni non hanno età.