Testa, cuore, gambe: è l’unica formula che funziona. E non solo nello sport. Quando poi aggiungi meccanismi pensati per diventare perfetti, e attuati con precisione metodica, il risultato diventa la Fiamma Torrese, almeno quella vista sabato sera in una partita che rafforza in maniera decisiva le speranze di chiudere in gloria questo campionato di B2 femminile. Potremmo paragonare la squadra di pallavolo a un’orchestra perfetta nella quale nessuna stecca una nota, ma lo spettacolo – anche per una questione generazionale – ricorda di più la realtà virtuale che riesce a riprodurre una playstation. Adele Salerno (molto più di un coach) contro il Centro Kos Potenza, settima forza del campionato, preme subito fortissimo lo start. Altro che videogioco, è tutto vero: le minute avversarie lucane, vanno subito in crisi, sono incapaci di opporre una minima resistenza. Fin quando Francesca Nolè, attaccante che impressiona per forza fisica e mezzi tecnici, prova a far saltare qualche circuito. E qui soccorre un’altra metafora: la Nolé sembra avere i poteri di re Mida: tutto ciò che tocca lo trasforma in oro per se stessa e per le compagne che la cercano e la trovano in ogni giocata. Sono momenti di vera paura, ma le sue potentissime manone e la sua esplosività non bastano a impallare una Fiamma ormai più che avviata verso la vittoria. Grazie alle superheroes Viscito, Stanzione ed Inserra (tornata sui livelli abituali), Il joystick di Adele non sbaglia una mossa, la precisone è straordinaria, ma testa cuore e gambe sono delle ragazze, appartengono al loro corredo naturale. E il dettaglio rende i meriti di coach Adele ancora più grandi: riuscire a ottenere il meglio, elaborare sempre le soluzioni più giuste per armonizzare i pregi individuali; sono opere di trasformazione che rendono magico il lavoro di un‘artefice. Solo così la playstation può partire.
Dario Ricciardi